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Le regole per giocare a

Senet

(antico gioco egizio)

La tavola per il gioco del SENET è composta da tre file ciascuna di 10 caselle, per un totale, quindi, di 30. Sembra quasi certo che, ai fini del gioco, si dovessero tenere in considerazione solo i geroglifici contenuti nelle ultime 5 caselle, tanto che numerose tavole sono segnate solo in queste ultime e molti simboli, per esempio nefer, sono ricorrenti e sempre nella ventiseiesima casella.
Il percorso delle pedine è quello indicato dalla figura qui sotto.

I DADI
Sono composti da quattro bastoncini con un lato concavo e l'altro piatto. I valori sono i seguenti:

  • 1 lato piatto verso l'alto = 1 punto
  • 2 lati piatti verso l'alto = 2 punti
  • 3 lati piatti verso l'alto = 3 punti
  • 4 lati piatti verso l'alto = 5 punti
  • 4 lati piatti verso il basso = 0 punti

Il punteggio 4, in questo gioco, non serve (infatti per uscire dalla tavola occorre l'1, il 2, il 3 e il 5).

LE PEDINE
Tirati i dadi il giocatore che totalizza il numero più alto sceglie con quali pedine giocare e inizia per primo. Ogni giocatore possiede 7 pedine che vengono immesse nella tavola alternativamente partendo dalla casella 1 fino alla casella 14. I giocatori hanno la facoltà di scegliere quale pedina muovere.

PARTICOLARITÀ DI ALCUNE POSIZIONI DELLE PEDINE
Se il numero dato dal lancio dei bastoncini consente a una pedina di occupare una casella già occupata da una pedina avversaria e se questa si trova isolata dalle altre compagne, avviene uno scambio.
Esempio limite potrebbe essere che alla prima mossa il giocatore con la pedina bianca che ha dai dadi 1 faccia lo scambio con la pedina avversaria nella casella 2. Se due pedine di un giocatore sono vicine e sulla stessa linea orizzontale della tavola, le stesse sono inattaccabili da una pedina avversaria che può, però, scavalcarle se la casella subito dopo è libera. Se tre o più pedine dello stesso giocatore sono vicine, sempre sulla stessa linea, si forma un "muro" che diventa quindi invalicabile da pedine avversarie.

SIGNIFICATO DI ALCUNE CASELLE DELLA TAVOLA
Le caselle 16 e 27 sono caselle "fortunate". Chi cade in queste deve ritirare i bastoncini ed è obbligato a muovere la stessa pedina che si trova "fortunata". Si possono verificare tre possibilità:

  1. che il numero dato dal lancio dei bastoncini consenta lo spostamento, anche se nella casella "handicap";
  2. che il lancio non consenta lo spostamento: in questo caso il giocatore rimane fermo e continuerà a tentare, finchè non risulterà possibile effettuare lo spostamento della sua pedina;
  3. la pedina va a cadere su una avversaria isolata e, in questo caso, avverrà lo scambio. L'avversario dovrà seguire la stessa regola enunciata sopra.

Le caselle 15 e 27 sono caselle "handicap" e la pedina che vi cade deve uscire dalla tavola: è obbligatorio far rientrare le pedine "espulse" al primo tiro dei bastoncini che lo renda possibile.
I contrassegni III - II - I sulle caselle 18-19-20 indicano che per uscire dalla tavola occorre un risultato numerico dal lancio dei bastoncini rispettivamente di 3, 2 e 1. La stessa regola vale per la pedina nella casella 26 che per uscire dovrà ottenere il punteggio 5 (il numero delle caselle mancanti da percorrere +1). Le pedine nelle caselle 28, 29 e 30 sono inattaccabili.
Vince chi per primo porta tutte le proprie pedine fuori dalla tavola.

STORIA
Il senet era un po' il gioco nazionale nell'Antico Egitto.
Tutti, ricchi e poveri, adulti e bambini, impegnavano il loro tempo libero a sfidarsi a questo gioco. Il senet era un gioco talmente popolare che assunse un'importanza notevole anche per il viaggio nell'aldilà. Il defunto, come riportato nel famoso libro dei morti, doveva infatti disputare una partita contro un avversario invisibile per poter accedere al regno dei morti. Il primo esemplare di senet risale al Periodo Predinastico, mentre nella tomba di Rahotep (IV dinastia) è stato rinvenuto per la prima volta il nome del gioco. Il faraone Tutankhamon possedeva 4 senet di cui uno era composto di caselle di avorio, le pedine di materiale pregiato e poggiava su un mobiletto avente i supporti a forma di zampa di leone.

Il senet era sostanzialmente un gioco di velocità tra i due sfidanti: ognuno di loro era in possesso di 7 pedine (o 5 a partire daal 1600-1500 a.C.) di colore bianco o nero. Lo scopo era quello di completare le 30 caselle (in egiziano "peru") del percorso (10 caselle per 3 file) in maniera sequenziale, cioè dalla 1 alla 10, dalla 11 alla 20 ed infine dalla 21 alla 30. All'inizio del gioco, le pedine venivano disposte in modo alternato dalla casella 1 alla 10. Per muovere le pedine, i giocatori erano in possesso di 4 tessere con una faccia bianca ed una nera. La combinazione delle tessere dava il risultato della mossa:
1 bianco + 3 nere = 1 punto;
2 bianchi + 2 nere = 2 punti;
3 bianchi + 1 nero = 4 punti;
4 neri = 6 punti.
In alternativa venivano più comunemente utilizzati dei bastoncini al posto delle tessere.
Le pedine venivano spostate in avanti o indietro a seconda del risultato ottenuto. Quando tutte le pedine del medesimo colore venivano a trovarsi nell'ultima fila potevano terminare, una alla volta, il percorso. Il vincitore era colui che riusciva a completare le 30 caselle della "scacchiera" con tutte le 5 pedine. Il gioco era però reso più difficile da alcune regole:

  1. se una pedina capitava su una casella già occupata doveva retrocedere alla prima posizione libera;
  2. se due o tre pedine dello stesso colore si trovavano in fila non potevano essere scavalcate da quelle dell'avversario;
  3. se una pedina capitava nella casella 27 contrassegnata dal geroglifico "casa dell'acqua", essa retrocedeva sino alla casella 1 o sulla successiva casella disponibile.

Occorre precisare che in nessuna tomba e su nessun papiro sono mai state rinvenute le vere regole del gioco. Molti studiosi, come Kendall e Bell, si sono applicati per dare al gioco le regole più plausibili. Quelle descritte sono frutto di studi che si basano su ragionamenti logici che però, come detto, non hanno mai trovato riscontro storico.

Le regole di Timothy Kendall
Timothy Kendall è un archeologo americano che ha condotto numerosi scavi in Egitto. Secondo le sue ricerche i due giocatori di senet, all'inizio del gioco, avevano a disposizione sette pedine ciascuno, che disponevano alternativamente sulle prime quattordici caselle del percorso, partendo dalla n° 1. Secondo questo schema, la quindicesima casella, la prima libera, assumeva un ruolo particolare, diventando una sorta di punto di partenza. Per muovere i pezzi sulla tavola, i giocatori lanciavano quattro bastoncini aventi un lato colorato e un lato bianco. Ogni lato colorato rivolto verso l'alto valeva un punto, mentre tutti i lati bianchi valevano cinque punti. Le regole erano semplici: ogni casella poteva essere occupata da una sola pedina, che però poteva essere scavalcata. Se una pedina terminava in una casella avversaria, quest'ultima pedina doveva retrocedere fino alla casella di partenza della nuova "inquilina". Vi erano alcune caselle considerate speciali: la n° 15 che oltre ad essere la casella di partenza era anche la casella dalla quale ripartire se si cadeva nella casella 27, la casa detta "dell'acqua". La n° 26, detta la "casa della felicità", sulla quale tutte le pedine dovevano fermarsi per poter proseguire il loro movimento verso la fine del percorso. La n° 27, detta "casa dell'acqua", che rappresentava un fiume o forse un mare ed era una casella da evitare. La pedina che vi cade dentro deve ripartire dalla casella n° 15. Le n° 28, 29 e 30 rappresentano la case di uscita, ma è necessario ottenere un punteggio esatto. Come nel gioco dell'oca, un punteggio superiore può costringere il giocatore a ritornare sui suoi passi, retrocedendo.

Le regole di Bell
Secondo R.C. Bell, medico canadese autore di numerosi trattati sui giochi antichi e considerato uno dei massimi esperti di questo settore, la cinque caselle illustrate non rappresentavano "porte" di uscita ma il punto di ingresso delle pedine. Secondo le sue regole, i giocatori utilizzavano i 4 bastoncini, calcolando il punteggio secondo uno schema classico:
un lato colorato verso l'alto = 1 punto;
due lati colorati verso l'alto = 2 punti;
tre lati colorati verso l'alto = 3 punti;
quattro lati colorati verso l'alto = 4 punti;
nessun lato colorato verso l'alto = 5 punti.
All'inizio del gioco, il tavoliere è vuoto e i giocatori le fanno entrare in base al punteggio ottenuto. Se una pedina raggiunge una casella occupata da una pedina avversaria rimanda quest'ultima alla partenza (cioè fuori dal tavoliere). Le pedine che si trovano sulle caselle illustrate sono protette e non possono essere raggiunte da pedine avversarie. Ogni casella può essere occupata da una sola pedina. Il primo giocatore a raggiungere la casella n° 1 guadagna 5 punti e determina la posizione finale da raggiungere: lui dovrà collocare la proprie pedine sulle caselle dispari 1, 3, 5, 7 e 9, l'avversario su quelle pari 2, 4, 6, 8, 10. Il primo giocatore che riesce a collocare le proprie pedine nella posizione finale si aggiudica 10 punti, più un punto supplementare per ogni turno che l'avversario impiegherà a portare le proprie pedine nella posizione finale. Naturalmente, le pedine che hanno raggiunto la posizione finale sono immuni dagli attacchi avversari. Si possono giocare più partite oppure si può stabilire all'inizio del gioco il punteggio da raggiungere per aggiudicarsi la sfida.

Le regole di John Tait
I giocatori utilizzano 5 pedine a testa che si trovano, all'inizio del gioco, al di fuori del tavoliere. Il movimento delle pedine viene determinato dal lancio dei quattro bastoncini con un lato bianco e l'altro lato colorato. Ogni lato colorato rivolto verso l'alto vale un punto, ma se i legnetti cadono tutti con il lato bianco verso l'alto il risultato ottenuto è 6. Le pedine si muovono seguendo il percorso tradizionale, dalla casella 1 alla 30, ma possono entrare in gioco solo ottenendo un 4 o un 6 (quindi tutti lati colorati o tutti bianchi). Una volta entrata in gioco, la pedina può muoversi di qualsiasi punteggio. Se una pedina termina il proprio movimento su una casella occupata da una pedina avversaria, la costringe a uscire dal tavoliere e dover riprendere il movimento da capo. La casella 15 è una casella di protezione e la pedina che la occupa è immune all'attacco delle pedine avversarie. La casella 26 è una casella fortunata a consente di giocare un nuovo turno. La casella 27 è una casella negativa, chi vi termina sopra deve ritornare al punto di partenza. Le ultime tre caselle sono le caselle di uscita, ma per poter portare fuori dal tavoliere le proprie pedine si devono ottenere dei punteggi precisi. Punteggi più alti fanno saltare il turno, ma non costringono a tornare indietro come nel gioco dell'oca.