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Forza 4: il gioco di ruolo del futuro

a cura di Alessandro Gatti e Paolo Fasce

Chi di voi non ha mai giocato a Forza 4, alzi la mano! Non mentite. Dopo la Battaglia Navale questo è il gioco più abusato tra i banchi di scuola.
Forza 4 è edito in Italia da MB, ma può essere tradotto su carta e matita con grande facilità. Da qui la sua notorietà scolastica.
Il gioco consiste nell'allineare 4 pedine in orizzontale, diagonale o verticale, in un tavoliere orientato in verticale dove i propri pezzi vengono inseriti dall'alto e, inevitabilmente, cadono lungo la colonna nella quale sono stati inseriti, fino alla posizione libera più bassa disponibile.
Per i fisici questo significa raggiungere il minimo di energia potenziale, e infatti gli astanti interpretarno dei novelli Newton, coniugati a novelli Bohr, alla ricerca di un quartetto, anzichè di un ottetto, molecolare stabile, quindi allineato. Quando il Prof. di Religione vi becca a giocare, ebbene, vi potete giustificare in molti modi: "Studiamo la fisica quantistica!", se vi piace pensare al gioco come ad un atomo ed i suoi livelli energetici discreti, "la fisica di Newton", se vi piace pensare alle implicazioni gravitazionali, "l'elettrostatica", se vi piace pensare a cariche positive e negative che cercano una posizione d'equilibrio. A voi di arrampicarvi sugli specchi se il Prof. approfondisce...

Meno note sono le varianti del gioco.
Advanced Forza 4 prevede un tavoliere allargato a 8x8 caselle. L'originale ha una base di 7 per 6 di altezza, ed assegna alla colonna centrale un potere di inibizione fondamentale, quasi fastidioso. Come negli scacchi e nell'othello, anche a Forza 4 si vince se si controlla il centro.
Le varianti si sposano egregiamente con il tavoliere verde di quest'ultimo nobile gioco di riflessione, la più divertente di queste è detta "Forza 4 centrifuga" (l'ideatore pare sia Beppi Menozzi, mentre AF4 è un mio modesto parto). La "scacchiera" è in questo caso posta in orizzontale e si immagina che ruoti. Al proprio turno il giocatore può muovere in ogni casella disponibile, ma per l'effetto della forza centrifuga, si va a depositare sul bordo o sull'angolo più vicino, appoggiandosi eventualmente su pedine già giocate. Lo scopo è sempre l'allinemento, ma gli orizzonti sono più ampii. Con questa regola, non c'è ambiguità e ad ogni casella corrisponde un unica destinazione finale.
Più complesso sarebbe definire la variante centripeta. Come si vince? Ovviamente è possibile aggiudicarsi la gara per distrazione dell'avversario. I cultori del gioco hanno inventato la regola dello "scacco matto" che impone di spezzare una configurazione di 3 pedine consecutive se esistente. Così il gioco si fa più cerebrale, e non sempre questo è apprezzato dal grande pubblico. Per vincere bisogna aver creato una configurazione imparabile, quando cioè si sono create contemporaneamente 2 possibili mosse vincenti o quando per pararne una, se ne crea immediatamente un'altra precedentemente predisposta.
Pensavate che F4 fosse un giochino? Vi siete sbagliati!


Questo articolo è il terzo di una trilogia di articoli dedicati ai giochi di riflessione, visti in chiave ruolistica. È apparso su MazURKA!, la rivista di fumetti e giochi genovese in edicola a Genova o ottenibile per abbonamento. Per informazioni contattate l'autore dell'articolo.